Un paio di anni fa stavo guardando un talk show televisivo locale. Un partecipante raccomandava un libro che non era tipicamente legato allo sport ma aveva un titolo interessante: “Il Gorilla invisibile: Come le nostre intuizioni ci ingannano”. Già solo il nome attirò la mia attenzione.
L’ho letto tre volte e lo consiglio vivamente agli arbitri esperti ed a coloro che stanno per iniziare l’attività.
Gli autori Christopher Chabris e Daniel Simons sono professori che progettano e gestiscono dipartimenti di psicologia universitaria. La premessa del libro è abbastanza semplice: ciò che vediamo non è ciò che ci aspettiamo di vedere.
Se si esegue una ricerca su YouTube per “gorilla invisibile”, si può vedere un video di persone che si lanciano delle palle l’un l’altro. Alcuni sono vestiti di bianco, altri di nero. Il video ci istruisce a contare quante volte le persone in bianco passano la palla. Nel bel mezzo dell’azione, una persona vestita con un costume da gorilla cammina tra quelli che lanciano le palle. Alcune persone che guardano il video sono così concentrate dal compito di contare, che non si accorgono della scimmia.
Chabris e Simons credono che ci siano sei illusioni quotidiane che influenzano profondamente le nostre vite: l’illusione di attenzione, memoria, fiducia, conoscenza, causa e potenziale. Sono tutte cose di cui ci occupiamo quando siamo in campo durante una partita.
L’attenzione
Devi mantenerla costante per tutta la partita. Se stai ascoltando il coach parlare di una chiamata che hai fatto nell’azione precedente, non stai prestando attenzione a quello che sta succedendo di fronte a te. Non puoi ascoltare un allenatore e concentrarti contemporaneamente sul gioco. La tua attenzione viene deviata e ti perderai quel fallo che sta accadendo proprio davanti a te. Gli autori sostengono che solo quando si cercano e si aspettano determinati eventi, è più probabile che vengano notati.
La memoria
Ironia della sorte, uno degli esempi nel libro sull’illusione della memoria si riferisce ad un grave fallo rimasto nella storia del football. Ma nel corso del tempo, i dettagli si attenuano. Ti è mai capitato di aver chiamato un fallo e poi di riportare il numero sbagliato del giocatore? E quando sei stato interrogato, potresti aver visto il 51 placcare il runner ma il tuo ricordo ti sta dicendo che era il 21. Forse il 21 avevano appena sostituito il 51, o qualcosa di simile. Una ottima memoria è la chiave per un buon arbitraggio.
La fiducia
Charles Darwin disse: “L’ignoranza genera più spesso fiducia che conoscenza“.
Questo potrebbe ricordarti di un collega che durante una pre-game si lamentava del fatto di non è stato designato per partite importanti. Poi ti trovi in campo con lui e ti rendi conto di cosa significhi la frase: “I meno esperti sono i più propensi a pensare meglio di loro stessi di quanto dovrebbero: provano infatti una sproporzionata illusione di fiducia.” È più facile parlare di una buona azione piuttosto che metterla in pratica.
La conoscenza
L’illusione della conoscenza nell’arbitraggio non è solo conoscere, ma comprendere e applicare le regole. Non sopravvalutare la tua conoscenza del regolamento.
Gli autori fanno riferimento alle domande che potresti ricevere da un bambino di cinque anni, chiamata anche come teoria del “Perché è così?“. La prossima volta che qualcuno ti sta spiegando un particolare argomento, chiedigli: “Perché è così?” Dopo alcuni “Perché è così?”, diventeranno presto molto infastiditi. Significa che hanno raggiunto una lacuna nella loro comprensione dell’argomento.
Quindi, quando un allenatore ti dice “Questa è stata una azione corretta, non un fallo“, devi avere la consapevolezza di spiegare in modo diplomatico che l’azione è avvenuta dopo che il fallo è stato commesso dal suo giocatore. Non ci deve essere bisogno che dopo la tua spiegazione lui ti chieda: “Perché è così?”.
Gli autori credono che l’illusione della conoscenza ci convince di avere una profonda comprensione di ciò che un progetto (partita) comporterà, quando tutto ciò che abbiamo veramente è un’ipotesi approssimativa e ottimistica, basata su una superficiale familiarità. Non ci sono due partite uguali e le stesse due squadre che si incontrano a due settimane di distanza potrebbero non avere lo stesso risultato.
Un esempio: un arbitro in una riunione infrasettimanale, racconta che la scorsa partita ha chiamato due falli per Intentional Grounding ad un determinato QB. Ora, pochi giorni dopo, sei il Referee di quello stesso giocatore. La tua unica familiarità sono alcune piccole informazioni che hai ricevuto dal collega. Pensare di sapere cosa farà quel giocatore quando si sentirà sotto pressione è errato. Devi arbitrare il gioco che si svolge di fronte a te.
La causa
Secondo Chabris e Simons, l’illusione della causa è che i pregiudizi contribuiscono all’illusione. Credono che questi pregiudizi derivino dal fatto che le nostre menti sono costruite per rilevare il significato negli schemi, per dedurre le cause dalle coincidenze e per credere che gli eventi precedenti causino quelli successivi. Quindi, hai chiamato il fallo perché non c’è modo in cui il giocatore abbia agito in quella maniera senza aver subito un fallo.
Pensa al motivo per cui il consumo di gelato dovrebbe essere associato alle probabilità di annegamento. Si mangia più gelato e si fa più il bagno in estate quando fa caldo piuttosto che in inverno. Pertanto, più persone affogano quando si mangia più gelato perché più persone nuotano in estate invece che in inverno.
Per metterlo in relazione con l’essere un arbitro, pensa a questo. Sei ingiustamente criticato da un particolare allenatore perché ogni volta che tu arbitri le sue partite, la sua squadra viene sempre sanzionata per più falli dell’avversario. Ciò sembra abbastanza semplice da dedurre, tranne per il fatto che ogni volta che hai arbitrato le partite di quella squadra, stavano giocando contro avversari con una migliore abilità di gioco. Quando la squadra si trovava con un punteggio svantaggioso, ha avuto la tendenza a diventare più aggressiva per far sì che l’avversario commetta qualche fumble. E durante quell’aggressività, venivano commessi altri falli. Quindi essere arbitro in quelle partite non è sintomo di aver la flag facile; è lo stile di gioco.
Il potenziale
L’illusione del potenziale è che ci porta a pensare di avere vaste capacità mentali inespresse residenti nel nostro cervello, in attesa di essere svelate, se solo sapessimo come.
Gli autori si sono riferiti al bestseller “Subliminal Seduction” del 1973 di Wilson Bryan Key, che menziona il famoso esperimento del 1957 in un cinema a Fort Lee, N.J. L’esperimento durò per sei settimane mostrando messaggi (sublimali) a un ritmo di un terzo di millesimo di secondo, una volta ogni cinque secondi.
I messaggi erano “Fame? Mangia i popcorn” e “Bevi Coca-Cola” mostrati giorni alterni. I risultati mostrarono un aumento del 58% delle vendite di popcorn e del 18% di aumento della Coca-Cola rispetto al periodo precedente all’inserimento dei messaggi nei film.
Ciò che questo significa per te, è che non esiste una soluzione rapida per porre rimedio a tutti i problemi che affronti sul campo. Non puoi acquisire nuove abilità senza alcuno sforzo.
Gli autori concordano sul fatto che praticare qualsiasi attività con sufficiente diligenza ti renderà migliore. Pertanto, il tuo potenziale di essere un arbitro migliore può essere raggiunto solo ripetendo le meccaniche corrette e studiando le regole specifiche del tuo sport.
In conclusione, Chabis e Simons ricordano che le sei illusioni hanno una caratteristica comune. Nel linguaggio psicologico la chiamano padronanza: mentre si elaborano molte informazioni, vengono utilizzate proficuamente con grande accuratezza e abilità. Ma questa padronanza non è priva di illusioni.
Quindi la prossima volta che sarai sul campo, ricorda che ci sono molte ragioni per cui hai appena fatto quella chiamata.
By Rick Gaydos
Tradotto e adattato da Alberto Maghini