Quello che segue è un elenco di cinque comportamenti, scelti fra molte altri, che John Bible ha fatto male o che ha visto far male da altri colleghi e che possono causare problemi sul campo.
1 Non seguire le chiavi.
Ci sono delle precise e prescritte meccaniche da seguire, queste includono le chiavi (quei i giocatori che dovremmo guardare, almeno fino a che non dobbiamo iniziare ad arbitrare a zona. Ovviamente, in crew di sette arbitri è più facile stare con le nostri chiavi più a lungo di quanto si possa fare in crew a cinque o a quattro, ma anche in queste crew ognuno di noi ha dei compiti assegnati. Se prescindiamo da questi compiti per ignoranza o per disattenzione, potremmo creare una situazione caotica o disastrosa tale da rovinare l’intera gara. Avere due o tre arbitri che fissano la loro attenzione su di un giocatore e nessuno che guarda gli altri, non permette di compiere un buon arbitraggio.
Quando ero Referee nella Big 12 Conference, ho avuto un collega di crew che una volta iniziò la pre-game (Io ogni settimana ne assegnavo una ad un diverso collega) prendendo le chiavi della macchina che aveva in tasca, scuotendole e mettendole sul tavolo. Ha usato questa dimostrazione visiva per far comprendere che, proprio come le chiavi sono essenziali per far viaggiare una macchina, sono una componente vitale per fare una buona prestazione da parte della crew arbitrale in campo. Mai parole più vere sono state pronunciate.
In un partita di college, dove ero osservatore, è stato mancato un enorme holding dell’attacco su di una sweep a sinistra permettendo al portatore di palla di fare un grande guadagno. Non solo il giocatore dell’attacco ha strattonato e girato il difensore, ma, per buona misura, lo ha sgambettato quando quest’ultimo finalmente era riuscito a liberarsi e cercava di liberarsi per inseguire il portatore di palla. Ma non c’era alcuna chiamata alla fine del gioco, e devo credere che sia stato il fatto che l’arbitro che avrebbe dovuto avere come chiave quel giocatore – il terzo ricevitore in una formazione con tre ricevitori da un lato – non si era reso conto che quel ragazzo era la sua chiave o, se lo ha fatto, si è staccato dal seguirlo troppo presto. Il risultato è stato una grande perdita che, per fortuna, non ha influenzato l’esito del gioco.
Nella tua pre-game, rivedi chi è responsabile di quali giocatori e di quali zone sul campo e per quanto tempo. Tutti devono essere allineati e questo può accadere solo se ciascuno sa cosa deve fare lui stesso e tutti gli altri.
2 Essere troppo veloce nel voltarsi per ottenere una nuova palla.
Se ci volgiamo per ottenere una nuova palla o corriamo per raccoglierla se riceviamo la palla dalla linea laterale nel momento in cui un lancio incompleto cade a terra, probabilmente potremmo facilmente mancare alcuni falli personali alla fine del gioco, che se non chiamati potrebbero far iniziare una guerra.
Uno degli assiomi per fare un grande arbitraggio è quello di essere bravi arbitri a palla morta. Per farlo dobbiamo vedere cosa succede dopo la fine del gioco e non possiamo farlo se stiamo cercando una nuova palla. Quindi, mettiti in pausa alcuni secondi per eseguire la scansione della zona, elaborare ciò che sta succedendo e assicurarti che tutto sia calmo dopo che un passaggio è caduto a terra o un portatore di palla va fuori campo e poi fai in modo di ottenere una nuova palla.
Il mondo non si arresterà se aspetti qualche secondo dopo la fine di una azione per ottenere una nuova palla. Infatti, il ritmo complessivo del gioco può migliorare.
3 Avere una visione a tunnel.
Ciò può coinvolgere molte azioni – concentrarsi troppo:
- sul portatore di palla mentre questi sta correndo (essere uno “spettatore”)
- sul punto di uscita laterale quando esce fuori dal campo
- sul punto in cui viene placcato.
In tutti e tre i casi non abbiamo più la possibilità di vedere quello che sta succedendo a 10 o addirittura a cinque yard dal gioco, perché i nostri occhi si fissano su un determinato punto e nulla che possa succedere attorno a quel punto verrà registrato nella nostra mente.
Quando un portatore di palla esce fuori dal campo, registrare il punto mentalmente e continuare ad arbitrare. Il punto non va da nessuna parte, e probabilmente riuscirai a vedere un sacco di azioni commesse lontane dalla palla che potrebbero trasformarti nel salvatore della crew.
Ho avuto modo di arbitrare con un Back Judge delle high school che era un corridore ed era fantastico a sprintare sul punto di palla morta quando un portatore di palla veniva placcato. Era sempre puntuale sul punto che riusciva sempre ad incollare il proprio naso nella zona in cui era il portatore di palla e dove questi veniva placcato. Il problema era che egli era così concentrato su quel piccolo punto ristretto che sistematicamente non vedeva le spinte a palla morta o cose peggiori che stavano accadendo proprio intorno a lui. Invece di guardarsi intorno girando la testa da una linea laterale all’altra per vedere cosa accadeva nelle vicinanze – e a volte sui passaggi in profondità il Back Judge può essere l’unico arbitro che può farlo – purtroppo permise che la sua visione tunnel gli facesse mancare molte azioni fallose a palla morta.
La morale è: “non arbitrate l’aria” (guardare un’area del campo in cui non sta succedendo nulla). Invece, occorre aiutare da qualche altra parte. Non vogliamo creare l’abitudine di pescare fuori dal proprio stagno (che significa chiamare un fallo davanti ad un altro arbitro) ma ci sono momenti in cui saremo in grado di assisterlo.
4 Lanciare una flag e non continuare ad arbitrare.
È così facile da fare, e lo abbiamo fatto tutti. Vediamo qualcosa che sembra un fallo, giudichiamo (speriamo) che abbia abbastanza impatto sul gioco per giustificare la chiamata, decidiamo di farlo, gettiamo la nostra flag e poi è come se tutto si fermasse. “Sono nel giusto?” Può essere la domanda che passa attraverso le nostre menti, e/o può essere: “Qual è il numero del giocatore che ha commesso il fallo?” Ma in entrambi i casi ci spegniamo.
Supponiamo, ad esempio, che ci sia un lungo passaggio nella end zone. Il ricevitore e il difensore saltano e giudicate vedendo l’azione del difensore come un fallo di interferenza sul passaggio. Così buttate la flag. Ma poi ci si spegne, in modo da perdere il fatto che il ricevitore ha preso la palla e ha mantenuto un piede in campo segnando un touchdown. Si va dal Referee per comunicare la propria chiamata per il fallo e la sua domanda è: “Che cosa è successo nel gioco?” Si rimane a guardarlo sorpreso e paralizzato come un cervo abbagliato dai fari perché non si ha alcun indizio. Si tratta di un passaggio di 40 yard che dovrebbe risultare in un touchdown, ma tutto quello che tu sai è che è stato commesso un fallo, potresti frodare molto l’attacco.
5 Condotta non professionale nei campi di gioco.
Molti arbitri hanno avuto un sacco di guai dovuti al loro comportamento prima e dopo le partite. Spesso ho visto arbitri uscire dalla loro vettura e per tutta la strada fino agli spogliatoi ridere sguaiatamente, e forse persino sembrare sciatti a causa del modo di camminare. Questo può trasmettere mancanza di serietà nell’affrontare il compito che dobbiamo portare a termine, il che può iniziare a dare origine ad un disastro prima ancora che ci sia kickoff di inizio partita.
Vestiti appropriatamente quando vai al campo di gioco. Sii professionale nei tuoi commenti e nei tuoi rapporti con allenatori e dirigenti. Nessun discorso inappropriato ed evita gli scherzi.
Anche se le condizioni sono scadenti – mancanza delle docce, uno spogliatoio non idoneo o inadeguato oppure addirittura mancante, o affollato per la crew – non lamentatevi con chiunque vi possa sentire. Invece, contattate e riferite in seguito quanto accaduto al designatore. Non lasciare lo spogliatoio come una zona di guerra. Cercate di lasciarlo quasi come quando siete arrivati.
Arbitrare una partita di football non sarà mai facile come i fan e i commentatori di TV pensano che sia. Ci saranno sempre chiamate che potrebbero essere contestate, e ci saranno sempre giocatori davanti a per ostruirci la vista. Ma possiamo ridurre il numero di giudizi negativi che possono oscurare prestazioni altrimenti buone evitando errori descritti sopra.
Jon Bible è un arbitro addetto al replay nella Southeastern Conference. Risiede ad Austin, Texas, ha precedentemente arbitrato a livello college e pro.
Tradotto da Vincenzo Liguori