Non potete dire di aver vissuto fino a quando non sarete fischiati da 70 mila persone. E neanche sei mai stato umile fino a quando non verrai acclamato a gran voce dagli stessi 70 mila. Queste sono solo due delle numerose esperienze di Robert Smith come arbitro sportivo, una attività che ha svolto – a diversi livelli – negli ultimi tre decenni.
Ho avuto la possibilità di viaggiare attraverso gli Stati Uniti, ho interagito con ottimi giovani atleti, ho incontrato allenatori famosi e sono rimasto fisicamente attivo ad una età in cui molti dei miei amici hanno problemi con anche e ginocchia. Arbitrare mi ha, letteralmente, cambiato la vita per il meglio. Ma questo non è davvero il punto di questo articolo. Sto scrivendo perché voglio che anche altri sperimentino quegli stessi benefici.
Sono nato a Dallas in Texas, e sono cresciuto in un quartiere estremamente povero e talvolta violento. Ho imparato in fretta, e ho dovuto anche imparare bene perché ne andava della mia sopravvivenza. Mentre per la mia formazione nel mondo dell’arbitraggio non era, per fortuna, in gioco la sopravvivenza, ma non è stata meno intensa.
Ero un Back Judge di football per la Big Ten Conference ma anche arbitro di basket per la Iowa High School Athletic Association. Ho imparato lezioni che potrebbero sorprendere le persone comuni; lezioni che hanno contribuito a guidarmi in altri aspetti della vita. Ad esempio, gli arbitri dei campionati universitari sono soggetti annualmente a verifiche di affidabilità. Sapendo questo, sono arrivato a capire, in modo molto reale, quanto sia importante mantenere una alta l’affidabilità di credito.
Di conseguenza, ho avuto dei tassi di interesse bassi quando la mia famiglia ha avuto bisogno di fare degli acquisti importanti (come una casa o un’automobile), i tassi applicati alla mia carta di credito sono bassi e se dovessi in futuro aver bisogno avere un prestito di denaro dalla banca, sarà molto probabilmente approvato per l’importo che chiederò.
Gli arbitri non sono autorizzati a scommettere sullo sport, questo mi ha tenuto lontano da un’attività in parte divertente ed emozionante ma che crea anche dipendenza e talvolta è devastante. Inoltre come arbitro, sono sottoposto ad un controllo regolare per assicurarsi che non sia coinvolto in attività illegali o losche.
Uno dei requisiti più importanti per gli arbitri è quella di essere in ottime condizioni fisiche. Questo è, naturalmente, per essere sicuri, che siamo in grado sul campo di tenere il passo con gli atleti, ma mi ha anche aiutato a rimanere in gran forma sia fisicamente che emotivamente. D’altronde la maggior parte dei miei coetanei hanno combattuto contro la pressione alta, il colesterolo alto, hanno subito operazioni per giunture lesionate o usurate, mentre io sono stato relativamente sano dai tempi del liceo. Io e il mio medico attribuiamo questo al fatto che, per la maggior parte dell’anno, corro su e giù per campi di football o di basket e frequento corsi intensi di fitness in una palestra vicino a casa.
Infine, ho compreso la necessità di avere nella vita la pelle spessa. Sono stato fischiato, sfidato e maledetto a da atleti di valore, enormi folle ed allenatori ben pagati. Ma siccome cerco di essere accurato, equo e competente in tutte le mie chiamate, la loro delusione semplicemente non mi dà fastidio. Ho fatto quello che credevo fosse corretto, e sono sempre stato premiato dall’instant replay! Questo mi ha accompagnato per tutta la vita: quando si fa la cosa giusta, si può essere orgogliosi delle proprie decisioni. Lasciate che vi dica, questa filosofia mi ha dato una sorprendente pace interiore.
Per quanto positiva, può essere questa attività, tuttavia quello che penso è che siamo carenti in due aree: le donne e le minoranze. Infatti la stragrande maggioranza degli arbitri non solo in Iowa ma in tutto il paese, sono uomini bianchi. Non c’è niente di male a essere uomini bianchi, naturalmente, ma in un paese che è ogni giorno un po’ più marrone, semplicemente non ha senso per me che i nostri vari campionati non siano ancora rappresentativi di questo fatto. Certamente le donne sono sportive, così come lo sono le persone di colore, ma gli arbitri non riflettono tale situazione di fatto.
Così sto incoraggiando le donne e le persone di colore a partecipare; iniziare a livello giovanile, partecipare a clinic, parlare con altri arbitri. Le partite potranno solo migliorare dalla vostra presenza in campo.
Curato da Alberto Maghini